Si è conclusa con successo l'Edizione 2020 del ForumPA dal 2 al 6 Novembre "FORUM PA 2020 Restart Italia", che ha visto il susseguirsi di Eventi in streaming, eventi ibridi, fisici e digitali allo stesso tempo.
A “FORUM PA 2020 Restart Italia”, ISIPM ha organizzato una rubrica con più puntate per promuovere l’applicazione delle competenze in materia di project management nella PA, in modo che questa possa raggiungere tempestivamente gli obiettivi fissati dalla Commissione europea e contribuire a costruire un’Europa più verde, digitale e resiliente.
Il 2 Novembre si è parlato di Finanziamenti Europei “Per utilizzare bene i finanziamenti europei occorre saper gestire i progetti” durante l’incontro è stato presentato il modello eU-maps, l’esito dello studio di un gruppo di ricerca messo a punto dall’Istituto Italiano Project Management in collaborazione con il Dipartimento di Management e Diritto dell’Università di Roma Tor Vergata e con il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Ferrara.
Si tratta di un nuovo modello di conoscenze integrate di europrogettazione e di project management, soprannominato anfibio perché in grado di poter gestire i progetti già a livello di programmazione fino a livello di gestione muovendosi agilmente in tutti gli ambiti di attività, in contesti pubblici e privati.
Riuscire a innovare tempestivamente, in un contesto come l’attuale, carico di incertezze è la sfida da affrontare per tutte le realtà organizzative, compresa la PA. E il project management è lo strumento operativo per innovare e raggiungere i risultati in un tempo finito: di questo si è parlato nell’incontro dedicato al tema del project management per innovare la Pubblica Amministrazione.
In apertura sono state poste alcune domande di fondo, quali:
- Per chi e a chi serve il project management?
- Quali benefici ci sono per gli stakeholder?
- Che ruolo ha il Project Management Officer (PMO)?
Il PMO non è altro che un ufficio preposto all’interno di un’organizzazione matura, che dà supporto a tutti quelli che svolgono la funzione di responsabili di progetto. Ecco che diventa fondamentale non solo che i dipendenti acquisiscano competenze manageriali, tecnico-ingegneristiche e comportamentali, ma anche che un’organizzazione faccia entrare nella propria cultura i concetti del project management. Questa capacità porta a un ulteriore domanda “Cosa esprime e che vantaggi dà una maggiore maturità?”. Permette a un’organizzazione di gestire i progetti, in modo che siano opportunamente pianificati e controllati al fine di rilasciarli nei tempi prestabiliti e verificare l’effettivo conseguimento dei benefici attesi.
Del grado di maturità di una organizzazione si è parlato in un ulteriore incontro “Le competenze di Project Management per la ripartenza dell’Italia”, durante il quale è stato illustrato il modello ISIPM Prado che fornisce una guida alla crescita delle competenze, delle abilità e del livello di perfezionamento nell’utilizzo di questa metodica da parte di un’organizzazione.
Il focus si è spostato sul tema delle conoscenze ed abilità, quali componenti importanti per lo sviluppo delle competenze. Per dare competenze a un project manager ISIPM ha studiato un percorso formativo che soddisfa 3 principi:
- Conoscenze (base/avanzate), intese come assimilazioni di informazione (teorie, principi, …);
- Abilità, capacità di applicare conoscenze ed utilizzare il know-how in ambiente lavorativo e no;
- Competenze, intese come la capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali e sociali.